WOLFMOTHER - New Crown

A distanza di due anni dall’ultimo tour, che li aveva visti esibirsi anche sul palco del Castello di Vigevano nell’ambito della rassegna “10 Giorni Suonati”, tornano gli australiani Wolfmother. La formazione, capitanata dal cantante e chitarrista Andrew Stockdale, sarà in concerto il 1 luglio a Segrate (MI) al Circolo Magnolia. La band, divenuta celebre in tutto il mondo grazie al suo trascinante mix di hard rock di stampo seventies e psichedelia, è tornata in azione pubblicando a sorpresa su Bandcamp il nuovo album “New Crown”. Il disco, che segna il terzo capitolo nella discografia dei Wolfmother, ha già ricevuto recensioni entusiastiche da parte di numerose testate in tutto il globo. Billboard lo definisce “un ritorno alle origini rock psichedeliche”, mentre Rolling Stone ne esalta “la grande quantità di riff, le sonorità a volte ai limiti del punk e la produzione maggiormente lo-fi”.

tUnE-yArDs - Wait For A Minute

tUnE-yArDs svela un nuovo brano ”Wait For A Minute” dal suo imminente nuovo album Nikki Nack, in uscita il 6 maggio su 4AD/Self. E’ uno dei due brani dell'album co-prodotti da Malay produttore di Los Angeles, famoso per il suo lavoro con John Legend, Alicia Keys e Frank Ocean (per Channl Orange). Il suo tocco guida Tune-Yards verso un nuovo territorio, rallentando il ritmo contribuisce a mostrare una straordinaria performance vocale di Merrill. Il nuovo mood è in linea con il tema cupo di dipendenza della canzone, anche se il ritmo animato tipico della band rimane a sostegno del brano. «Eravamo nervosi all’idea di lavorare con Malay, visto che non avevamo mai avuto esperienze con i produttori. Ma lui subito ci ha dato fiducia, ci ha insegnato a creare un suono pieno, pur mantenendo una strumentazione molto scarna. I piccoli dettagli danno la profondità canzone, quindi la voce può prendersi molto spazio», dice Merrill.

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A MODERN WAY TO DIE - Pulse And Treatment

Si intitola “Pulse And Treatment” ed è il disco d'esordio degli A Modern Way To Die, trio electro/ post punk formatosi nel 2010 a Catania e composto da Patrick Guerrera (cantante, synth, sampler ed effetti), Cristian Battiato e Santo Trombetta (chitarra, synth, sampler ed effetti). Dopo la pubblicazione dell'ep “Bad Medicine”, la formazione siciliana dà alle stampe il suo primo full lenght in studio contenente otto tracce, tra le quali viene scelto come singolo apripista il brano “She Walks”, corredato dal videoclip ufficiale disponibile prossimamente su YouTube. A sentir loro, il disco «it’s only rock’n'roll», ma in questo album d'esordio si riscontrano numerose influenze, che vanno da Joy Division, Slowdive, Devo e New Order a Public Image Ltd, My Bloody Valentine, Jesus And Mary Chain e molto altro; tutto questo mette insieme un mix di sonorità electro, post-punk e new wave.

CLAP YOUR HANDS SAY YEAH – Coming Down

Ecco il singolo ” Coming Down” tratto da “Only Run”, quarto album della indie rock band di Brooklyn che uscirà in Italia il prossimo 3 Giugno via Xtra Mile Recordings/Distribuzione Audioglobe. I Clap Your Hands Say Yeah sono una creatura del cantante e autore Alec Ounsworth e si sono formati un decennio fa nel sobborgo Newyorkese. La band nasce dall’amore di Alec verso i cantautori americani più intransigenti (John Cale, Bob Dylan, Lou Reed, Tom Waits) e dalla sua visione artistica molto intimista e ottimista. Nati e cresciuti nell’ambiente underground Americano, i Clap Your Hands Say Yeah , continuano promuovere e a distribuire i propri lavori discografici indipendentemente nella loro terra natia, mentre Alec percorre in lungo e in largo l’America (e tra poco anche l’Europa) con live show solisti in piccoli club così da non perdere il contatto con il suo pubblico.

DIRTMUSIC - Justice

Tratto dalle medesime sessions da cui è nato lo scorso anno il pluriacclamato “Troubles”, il nuovissimo quarto album dei Dirtmusic “Lion City” offre prospettive, atmosfere e ambienti sonori completamente differenti. Benchè Ben Zabo e la sua band siano anche qui i collaboratori principali della multiforme creatura Dirtmusic guidata da Chris Eckman e Hugo Race, le textures e il passo ritmico di “Lion City” sono decisamente più lenti e attenuati. Elementi organici ed elettronici si fondono e si intersecano con risultati del tutto inattesi. Meno chitarre e più sonorità liquide e rarefatte dove le voci (Aminata Wassidjé Traoré, Samba Touré, Ibrahima Douf) e i suoni assumono una valenza ancora più evocativa: il perfetto incontro tra desert rock, ambient dub e afrobeat.