BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Flock of Dimes
Head of Roses
2021
Sub Pop
di
Andrea Salacone
|
Esordita con un 7 pollici su Merge Records (un inizio promettente, quindi) nel 2012, Jenn Wasner raggiunge col suo progetto Flock of Dimes il traguardo del secondo album, a distanza di cinque anni da “If You See Me, Say Yes”, pubblicato dalla Partisan Records.
La copertina di “Head of Roses” (un fiore di zucca spiaccicato tra petali bianchi?) potrebbe allontanare potenziali acquirenti, ma non bisogna farsi trarre in inganno: il disco è pregevole, nel suo alternare momenti intimistici e malinconici a (pochi) episodi in cui le atmosfere diventano un po’ meno esangui.
Ogni tanto la Wasner eccede nei vocalizzi e nelle armonie vocali (ad esempio, in “One More Hour”, e negli svolazzi di “2 Heads”), e anche l’immobilità del brano voce-e-piano che dà il titolo all’album potrebbe non soddisfare tutti i palati.
“Price of Blue”, però, è una ballata bellissima, in cui la dolcezza viene stemperata dalla distorsione e dal feedback della chitarra elettrica; “Two” ha una grazia eterea che può ricordare qualcosa dei Cure, animata da una parte ritmica moderatamente elettronica e da lievi interferenze di rumori in sottofondo.
Insolito “Hard Way”: per la melodia e le line vocali potrebbe essere un pezzo folk, anche se i suoni che lo caratterizzano non hanno niente che possa rimandare a quel genere. “Walking” è una composizione tra il country e il folk-rock che potrebbe appartenere alla scaletta di un disco uscito decenni fa in Inghilterra o negli Stati Uniti; lo stesso vale per l’acustica “Awake for the Sunrise”, e per “Lightning”, i cui arpeggi rendono il pezzo tra i più riusciti dell’album. Unico passo falso: “No Question”, più che lenta, soporifera.
“Head of Roses” abbraccia, insomma, sul piano formale soluzioni abbastanza diverse, senza risultare un’accozzaglia di stili. Prevale, in ogni caso, una tristezza che non è mai struggimento fine a sé stesso.
Forse, di questi tempi, non il disco più indicato per tirarsi un po’ su; tuttavia, il suo fascino conquisterà sicuramente chi è dell’umore giusto per coglierlo e apprezzarlo.
Articolo del
31/03/2021 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/kLzaYBKGPx4
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|