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DANNY TOEMAN – ‘Moment Of Weakness’
’Moment Of Weakness’ è il nuovo singolo del cantante inglese Danny Toeman, un brano di soul cinematico riempito dagli archi, fiati e un coro angelico e percussioni latineggianti irresistibili. In aggiunta c’è la bonus track di retro soul ’Tears Of Joy’. Nato a Londra, Danny conosceva bene il Soul, il Funk e il Rhythm and Blues di artisti come James Brown, Aretha Franklin e Ray Charles fin dalla tenera età, prima di dedicarsi al violento Southern Soul di artisti come Wilson Pickett. e Bobby Womack, e il raffinato Philly Soul dei quartieri alti di artisti come O'Jays e The Spinners. Chitarrista dall'età di sette anni, e cantante prima ancora, ha colto ogni opportunità per eseguire le sue canzoni sul palco davanti al pubblico. Artista vibrante e potente, Danny Toeman fonde perfettamente le vibrazioni classiche dell'età d'oro del Funk e del Soul con il suo inimitabile tocco londinese che modernizza il suo lavoro, conferendogli un fresco sapore "neo-vintage". I suoi toni ghiaiosi combinati con un falsetto che sfida l'altitudine lo distinguono, creando un suono trasudante carattere ed emozione. Con la sua band di supporto The Love Explosion, Toeman mette in scena uno spettacolo elettrizzante pieno fino all'orlo di un soul funky e piacevole, progettato per far alzare tutti!.
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RUTI – ‘Don’t Make A Sound’
‘Don’t Make A Sound’, è il nuovo singolo di RUTI, cantante R&B britannica dall’approccio jazz-pop innovativo. ‘Don’t Make A Sound’ lancia il nuovo EP ”Lungs” in uscita il 24 Maggio, su cui sarà presente anche ‘Bubblehouse Bounce (Move As One)’, brano pubblicato il mese scorso. Ruti aveva già fatto sbalordire pubblicto e addetti ai lavori con il mixtape dello scorso anno ‘Mixtea_Milktape!’, pubblicato da PMR, label britannica di culto per la contaminazione tra pop, elettronica, dance e R&B che negli ultimi anni tra gli altri ha dato i natali agli esordi di Disclosure, Jessie Ware e Master Peace.
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TUTTO PIANGE – ‘Garage Band’
“Garageband” è il nuovo brano di Tutto Piange, ovvero Virginia Tepatti, giovane e talentuosa cantautrice romana e una delle nuove entrate in casa 42 Records. Una canzone fresca, immediata, che si appoggia su un basso pulsante e una chitarra che ricorda la migliore tradizione indie old-school, svuotando i ritornelli ed esaltando così il timbro delicato di Virginia. Registrata da Marco Giudici e prodotta da Adele Altro, ‘Garageband’ segue ‘Non è divertente’, la prima canzone di Tutto Piange uscita a dicembre. E altre ne arriveranno. Tutto Piange recentemente ha aperto tutte le ultime date italiane di Any Other, e alcune del tour di Dente per festeggiare i quindici anni dalla release de ‘L’amore non è bello’.
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The GUY HAMPER Trio feat. JAMES TAYLOR - ‘Instrument Of Evil’
Ecco alcune considerazioni su questo nuovo lavoro: 'Instrument of Evil' in particolare ha un'atmosfera davvero inquietante. Qual è stata l'ispirazione per questo?. “Il brano è il seguito di ‘7%Solution’, presente nell'ultimo LP di Guy Hamper Trio con Thee Headcoats come sezione ritmica. Per ’Instrument Of Evil’ ho preso in considerazione la successiva definizione data da Sherlock Holmes della sua siringa come ‘uno strumento del male’. Questa è originariamente una citazione dalla Bibbia: ‘Gli uomini malvagi a volte rifiutano il proposito di Dio per lo stato, trasformando il bene del governo civile in uno strumento del male’. Punto di interesse: la dipendenza dalla morfina sembra essere collegata ad un altro aspetto della canzone. Nella sezione che fa riferimento al tema principale di Elmer Bernstein del film tratto dal libro ‘L'uomo dal braccio d'oro’, in cui il personaggio principale è anche un morfinomane. Un altro ingrediente: abbiamo aggiunto il basso a sei corde a quella sezione in omaggio a Jet Harris, ex membro del gruppo The Shadows, che ha registrato una grande versione del classico di Bernstein. Per finire, la copertina del disco fa riferimento alla raffinata grafica del grande Saul Bass. Uff!. La traccia presenta contributi di Tom Morley (tromba) e Anna Jordanous (sax). Com'è lavorare con loro?. “Sono fantastici ed facile lavorarci assieme. Fondamentalmente creo un parco giochi e li lascio liberi al suo interno con pochissima direzione, a parte indicare le altalene e la posizione della rotonda. Ho detto a Tom ‘Sei un trombettista spagnolo che stava su una collina in Spagna’. Per Anna, penso che abbiamo detto ‘vai basso e cattivo’. D'altro canto c'è ‘Incense Rising From a Censer’. Un titolo molto evocativo per un brano evocativo. Hai dei testi in mente per una possibile pubblicazione successiva? “Non mi è ancora venuto in mente alcun testo, ma è sempre possibile. Il titolo è tratto dall’osservazione del Vecchio ne ‘I fratelli Karamazov’ di Dostoevskij, un libro che consiglio vivamente. La preghiera sale a Dio sul fumo dell'incenso che brucia nell'incensiere. Immagino che questa traccia sia una sorta di antidoto a ‘Instrument of Evil’. Questo singolo segna la tua prima volta nella nuova sede del Ranscombe Studio di Jim Riley. Com'è il nuovo posto?. “Lo studio è fantastico, il suono, usando la mia vecchia batteria Mighty Caesars, e l'ingegneria di Jim, è puro, semplice, con un suono migliore rispetto ai vecchi locali. Altre uscite di Guy Hamper Trio in cantiere? Un terzo album forse? “Ancora una volta, tutto è possibile. Io e Jamie (James Taylor, organo Hammond) abbiamo parlato di scrivere insieme in futuro. Jamie è un musicista davvero eccezionale: la ciliegina sulla torta, se vuoi. Siamo solo uova vecchie rotte, latte acido e un po' di sporcizia”.
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MICHAEL KEPLER - "Mask of The White Ape"
Michael Kepler, giornalista musicale svizzero e artista nel panorama del progressive rock, esce oggi con il suo album di debutto solista, "Mask of The White Ape". L'album arriva sulle scene musicali accompagnato dal singolo ’Nobody Told You’, interpretato dalla voce carismatica di Alessandro "Lyso" Ranzani, noto per il suo passato con i Movida. Prodotto da Pietro Foresti e masterizzato presso gli illustri Abbey Road Studios a Londra, l'album promette un'esperienza sonora di altissimo livello, distribuito da Universal Music Italia. Oltre a Kepler e Ranzani, l'album vede la partecipazione di Vincenzo Giacalone alle chitarre e tastiere e Alessio Spallarossa alla batteria, autori degli arrangiamenti che elevano il tessuto sonoro dell'opera. "Mask of The White Ape" esplora profondamente il tema della maschera, metafora dell'identità che moduliamo per adattarci al contesto sociale. Attraverso un mix di suoni che attingono tanto alla fusion quanto al progressive, Kepler articola un dialogo musicale che riflette sia su questioni personali sia su quelle universali, facendo di questo album un'opera significativa nel suo repertorio. L'album si avvale di una varietà di texture sonore, spaziando da momenti di intensa riflessione lirica a esplosioni di energia pura. Ogni traccia è stata scrupolosamente composta per portare l'ascoltatore attraverso un viaggio sonoro che non solo intrattiene, ma invita anche alla riflessione.
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I HAT MY VILLAGE – ‘Jim’
Imprevedibile, multiforme, sperimentale: ’Jim’ è il nuovo singolo degli I Hate My Village in uscita oggi venerdì 3 maggio per Locomotiv Records. Dopo il viaggio sonoro tribale e futuristico di ‘Water Tanks’ e quello allucinato e libertario di ‘Artiminime’, ‘Jim’ è il terzo e ultimo brano che anticipa ”Nevermind The Tempo”, il nuovo album della superband formata da Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena) in arrivo venerdì 17 maggio. Una canzone ingannevolmente spensierata che nasconde schegge di dolore e malcontento sotto un tappeto sonoro avvolto intorno a una voce al neon. ”Sembra un brano soul, ma distrutto e sciolto in un arcobaleno”, racconta Adriano Viterbini. ”La melodia si ramifica in un fitto bosco, e si avverte un senso di spaesamento. O forse è solo una voglia di scappare dal dominio di Internet e del virtuale”. Se le ritmiche si confermano destrutturate e impulsive, come da identità del mondo IHMV, in ‘Jim’ le linee vocali prendono più respiro, apertura, armonia, senza mai squarciare, però, quel velo di amara irrisolutezza. Un brano che mette in luce una nuova sfumatura espressiva della band e che si è evoluto insieme a lei: il provino di Jim risale infatti al 2019, è poi stato rivisto nel 2022 e infine ricostruito intorno al pattern ritmico originale nel 2024. La musica degli I Hate My Village infatti non si lascia stringere da coordinate spazio-temporali predeterminate, non si impone e non cerca un inizio e una fine precisi, ma è continua esplorazione ed evoluzione, un flusso creativo libero e contaminato che attinge alle riserve artistiche di quattro degli artisti più apprezzati della scena indipendente italiana per forgiare qualcosa di unico e prezioso.
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